Bhumandala

La Terra. Il pianeta della vita e dell’intelligenza. Un’eccezione nell’universo che conosciamo. Il luogo in cui viviamo. Il nostro ambiente naturale.

Bhumandala. Immaginate un grande edificio. Immaginatelo come la Terra. Immaginate di abbracciare la Terra con un solo sguardo e di cogliere tutta la sua maestosa semplicità. È disarmante. Esprime con una indescrivibile meraviglia la forza del pianeta che ci ospita ma fa anche riflettere sulla sua fragilità.

Con Bhumandala possiamo ammirare la Terra come se fossimo nello spazio, come se potessimo allontanarci da essa per un attimo, come se potessimo elevarci ed uscire in qualche modo da noi stessi per guardare dentro di noi dall’esterno, in una sorta di catarsi da cui nasce la nostra consapevolezza.

Immaginate ora di avvicinarvi. La Terra che vedete trae origine dalla stessa Terra, le sue radici affondano in essa e, come quelle di un grande albero, si sviluppano e si innalzano accogliendoci fra i suoi rami. Un ritorno all’origine di ciascuno di noi. Siamo tutti insieme, siamo protetti, siamo al riparo.

Il mondo è grande, è forte ed imponente ma è lì, sotto i nostri occhi, non è infinito ed i suoi confini sono percepibili. Ricordiamolo sempre.

Bhumandala è la perfetta riproduzione del globo terrestre, una sfera con 120 metri di diametro, sollevata dal suolo di 7,5 metri. Appare libero e leggero. È il simbolo di uno spazio cosmico con una tensione verso il nuovo.

La sfera è la forma perfetta. La sua superficie è un insieme  di punti tutti equidistanti dal centro. Una struttura conarchica. È pura, assolutamente simmetrica e razionale. Rappresenta una condizione di equilibrio energetico.

L’interno è un uovo primordiale. Meridiani d’acciaio si rastremano al centro scaricando il peso alla base della struttura, mentre grandi coppie di archi conferiscono equilibrio e potenza. Le costolature dei meridiani, con forma ad arco, consentono un ottimale sfruttamento delle possibilità statiche dei materiali con notevoli vantaggi d’ingombro e d’economicità rispetto ad un organismo tradizionale. Tutta la struttura, nella sua complessità di meridiani e solai, lavora insieme in modo organico. Non esistono livelli gerarchici. Ogni parte ha una funzione che soddisfa una necessità. Ognuna di esse è indispensabile all’insieme.

L’edificio è scavato da una grande ellisse che porta all’interno spazio e luce così come ellittica è l’orbita che la Terra descrive ruotando intorno al sole. I suoi assi sono di 50 e 100 metri ed il grande vuoto generato permette una visione complessiva di tutto il volume ad ogni piano. I ballatoi circolari che si affacciano sullo spazio vuoto diventano elementi di distribuzione orizzontale.

Si entra attraverso quattro ingressi posti all’interno di due grandi archi. Salendo, si ammira l’edificio dal basso, con angolazioni prospettiche insolitamente suggestive, e si entra giungendo ad un grande atrio a venti metri di altezza.

Possiamo ora ammirare la struttura che parte dal suolo e che come una cattedrale gotica si innalza seguendo linee di forza che si innervano verso l’alto. Da qui, numerosi collegamenti verticali distribuiscono i flussi dei visitatori ai vari punti.

Ogni livello dell’edificio è dotato di una pianta sostanzialmente libera e quindi può essere attrezzata con estrema flessibilità. All’altezza dell’equatore un grande volume a doppio livello diviene spazio comune, luogo di aggregazione e fonte di luce naturale all’interno.

La grande sfera è avvolta in una pelle trasparente e leggera, permeabile alla luce, che riporta i segni inequivocabili che identificano la superficie del nostro pianeta e con essa la nostra diversità e la nostra unione in un tutto insieme.

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