Come si adotta
Dhana? Causa fondamentale della crisi economica globale è l’eccessiva sottrazione di valore al lavoro. Riducendo il valore riconosciuto al lavoro, da una parte si concentra la ricchezza in poche mani e, dall’altra, si riducono i consumi, la produzione, gli investimenti e l’occupazione. Da questo processo trae origine la finanziarizzazione dell’economia: la maggior parte dei capitali è trasferita dall’economia reale alla finanza, vale a dire dalla produzione e dal commercio alla speculazione. Il mezzo
principale utilizzato per sottrarre valore al lavoro è la moneta a corso legale
e con la stessa moneta si trasferiscono i capitali dall’economia reale alla
finanza. È un
processo che dura da secoli. Ha avuto un inizio e sta per avere la sua fine. La
fine di questo processo implica la fine della moneta a corso legale. Perciò, bisogna scollegare la moneta a corso legale dall’economia reale e sostituirla con una moneta del lavoro. È una scelta ineludibile, inderogabile, indifferibile. Dhana è stata emessa per questo, per dare ai lavoratori la loro moneta e con essa ridistribuire la ricchezza e riconoscere il giusto valore al lavoro. Ma come può avvenire la sostituzione? Per
sostituire la moneta a corso legale con Dhana non bisogna offrire Dhana ma chiederla
in pagamento. Il modo più rapido è che i lavoratori chiedano il pagamento dei
loro compensi in Dhana. Infatti,
poiché Dhana è assegnata soltanto alle persone fisiche, le imprese hanno un
solo modo per procurarsi Dhana: vendere beni e prestare servizi pagabili in
Dhana. Facciamo
un esempio. In una
certa zona vivono 100.000 persone, 88.000 delle quali con almeno 16 anni di
età. La forza
lavoro è di 50.000 unità e gli occupati sono 46.000: 40.000 nelle imprese
private e 6.000 nelle istituzioni pubbliche. I disoccupati sono 4.000. Le
imprese della zona realizzano un fatturato annuale di 6 miliardi di euro,
quindi 500 milioni al mese, con un reddito imponibile annuale di 600 milioni di
euro. Il costo
del lavoro è di 1,3 miliardi di euro: 1 miliardo per compensi e 300 milioni per
contributi, indennità e fondi. Le
imposte sono 700 milioni di euro: 250 milioni da imprese e 450 milioni da
privati. Tradotti
in Dhana, al tasso di cambio di 25 euro per 1 Dhana, i valori sono: -
fatturato annuale delle imprese: 240 milioni di Dhana, 20 milioni al mese; -
reddito imponibile annuale delle imprese: 24 milioni di Dhana; -
compensi da lavoro 40 milioni di Dhana, 3,3 milioni al mese; - oneri
annuali relativi ai compensi da lavoro: 12 milioni di Dhana; -
imposte: 28 milioni di Dhana, di cui 10 milioni da imprese e 18 milioni da
privati. Come si
adotta Dhana in quella zona? Si
assegnano 100 Dhana a ciascuna delle 88.000 persone con almeno 16 anni di età,
per un totale di 8,8 milioni di Dhana. Da un certo mese in poi, i 40.000 lavoratori delle imprese private chiedono di ricevere i loro compensi mensili in Dhana. Per
procurarsi le Dhana per pagare i compensi mensili le imprese devono vendere
beni e prestare servizi in cambio di Dhana. Potendo
pagare beni e servizi con Dhana, gli assegnatari di Dhana acquistano beni e
servizi per 3,3 milioni di Dhana. Quindi,
le imprese ricevono 3,3 milioni di Dhana e pagano i compensi. Il mese
successivo, il processo si ripete. L’assegnazione
di Dhana in parti uguali provoca una reale ridistribuzione di ricchezza. La
possibilità di pagare beni e servizi con Dhana provoca un aumento dei consumi
dei meno abbienti senza ridurre i normali consumi del resto della popolazione. Quindi,
aumentano i consumi. Aumentando
i consumi, aumentano le vendite delle imprese. Aumentando
le vendite delle imprese, aumenta la produzione. Aumentando
la produzione aumenta il numero di occupati. Con la
piena occupazione di 44.000 lavoratori nelle imprese private, aumentano i
compensi che le imprese devono pagare ai lavoratori e di conseguenza aumentano
le vendite di beni e servizi pagabili in Dhana. Come il
processo funziona fra imprese private e lavoratori, così funziona con le
istituzioni pubbliche. Ciò
significa che ad un certo momento le istituzioni pubbliche accetteranno imposte
e contributi dai lavoratori e dalle imprese in Dhana e pagheranno i compensi ai
loro impiegati in Dhana. Così,
gradatamente ma progressivamente, Dhana si sostituirà alla moneta a corso
legale. E sarà
la fine dell’incubo. Non
saranno mai emesse più di 100 Dhana per ogni persona con almeno 16 anni di età,
salvo un 5% da destinare unicamente ad iniziative umanitarie. Il limite massimo
di emissione consentirà di mantenere ed anzi aumentare il potere d’acquisto di
Dhana nel tempo. Infatti, se aumentando la produzione e gli scambi non aumenta
la quantità di moneta circolante, la stessa moneta aumenta il proprio valore,
cioè il proprio potere d’acquisto. Insieme si può. 28
ottobre 2008. |