Terroristi! Come
l’esito dei referendum sulla costituzione europea non è stato un attacco all’unione
dei popoli europei ma all’élite finanziaria ed alla sua burocrazia, così il
terrorismo islamico non è un attacco alla democrazia ed al modo di vivere
dell’occidente ma alla sua arroganza. Il
terrorismo conosce le nostre democrazie. Ne conosce le origini e gli scopi,
le cause e gli effetti, la forza e la debolezza, i mezzi e le strategie, la
realtà e le apparenze, le verità e gli inganni. Le conosce perché le ha viste
agire. Ne conosce i principi e le azioni concrete, le parole ed i fatti, le
promesse e le inadempienze, gli ideali e le brutture. Sa chi e come siamo. E
ci giudica per quello che realmente siamo e facciamo e non per quello che
diciamo di essere e di voler fare. Diversi
stati europei e gli Stati Uniti d’America hanno colonizzato, derubato,
sfruttato, bombardato, offeso, umiliato i paesi ed i popoli del resto del
mondo, ne hanno sostenuto le dittature e fomentato le guerre. Questa è la
storia degli ultimi secoli: la forza della minoranza creata con le risorse
della maggioranza, l’incessante uso della forza di una minoranza nei
confronti di una maggioranza, Gli
stati dei paesi più ricchi sono accettati dai loro popoli. Per interesse,
ignoranza, paura, indifferenza. Nessuno prova vergogna per la povertà e la
disperazione della maggioranza. Questa è la responsabilità che il terrorismo
islamico attribuisce alla gente comune che accetta le cose come stanno. Per
questo non ha scrupoli. È la vendetta di chi non ha altri mezzi per
affrontare la superiorità materiale della minoranza, un primato fondato sulla
debolezza della maggioranza. È la disperazione di chi non vede altri modi per
cambiare le cose. È la rottura, il ripudio di ideali delusi, di ogni ordine
gerarchico, di ogni valore apparente, di un presente senza futuro. È il
dubbio di chi non crede più nella propria cultura, nella propria morale,
nemmeno nella propria religione. È la mancata coscienza degli effetti della
violenza, che non fa altro che giustificare il potere e le reazioni dei più
forti e dei più ricchi. Da
tutto questo nasce e si sviluppa il terrorismo. È pura emulazione di chi non
ha mai avuto scrupoli nel sacrificare la vita delle masse per difendere e
consolidare privilegi. È una risposta mistica, passionale, rabbiosa. È lucida
follia. Assomiglia a quella di chi ha fomentato guerre per produrre più armi,
ha rovesciato governi voluti dai popoli, ha torturato, ingannato, falsato la
storia. L’unica differenza è che questi terroristi non uccidono solo gli
altri ma anche se stessi. Non sono eroi, non sono guerrieri, non sono originali.
Sono imitazioni di un passato e di un presente che ci rifiutiamo di ricordare
e riconoscere. Invece di affrettarci inutilmente ad urlare che siamo tutti
inglesi, spagnoli o americani, forse dovremmo chiederci quali sono le nostre
responsabilità e se non sia giunta l’ora di diventare tutti più umani e più
veri. 11 luglio 2005 P.O. Box 66 – IT- RE 380 - 42049
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